| Riflessi, eleganza, reattività: questo è Hugo Lloris, uno dei nomi più interessanti alla ribalta della Ligue1 e del calciomercato europeo nel delicato ruolo del portiere.
NIZZA (ED IL NIZZA) NEL CUORE
Nato il 26 dicembre 1986 a Nizza, Lloris entra nel settore giovanile della squadra del suo paese molto presto, nel 1997: il ruolo è quello dell’estremo difensore, nonostante i piedi educati e la buona tecnica che non ha avuto però il sopravvento sul prestante fisico (1.86 x 73kg) e sui suoi pronti riflessi. Le prime soddisfazioni della sua carriera arriva nel 2003 quando, con il club della Costa Azzura, si laurea Campione di Francia under18: le sue brillanti prestazioni attirano su di sé l’attenzioni di diversi club francesi, ma il giovane Hugo rinuncia alle lusinghe di Lione, Marsiglia e Paris Saint Germain per continuare in rossonero. La svolta arriva nell’estate 2005, quando Lloris è il portiere titolare della Nazionale Under 19 che va ad affrontare il Campionato d’Europa: agli ordini di uno dei vecchi saggi del calcio francese, Jean Gallice, la Francia vince in scioltezza un torneo, svoltosi in Irlanda del Nord, dominato già dalle qualificazioni grazie alle parate del suo numero 1 (il migliore, con 5 gol subiti in 5 partite) e a talenti ormai celebri come Yohann Gourcuff, Yoan Guffran, Abou Diaby ed Younes Kaboul.
TRA I PALI E’ UNA MOLLA
Le caratteristiche di Hugo Lloris sono pressochè evidenti anche a chi, con occhio profano, osservasse pochi secondi di un match o un suo filmato in giro per la Rete: entusiasmante reattività tra i pali, fisico “equilibrato” (non un peso massimo alla Boruc, ma neanche quello del minuto Ochoa) e l’istinto come arma in più caratterizzante del suo gioco. Non para sfacciatamente per i fotografi, ma degli amanti dell’obiettivo è spesso delizia, come dimostrato con la super-parata sfoggiata in questa stagione nel match contro il Paris Saint Germain (sotto il link al video); come già detto, anche i piedi sono dolci, caratteristica che può accomunarlo al giallorosso Alexander Doni. Le uscite in presa alta sono inevitabilmente croce e delizia della maggioranza dei portieri: Lloris, nonostante qualche errore dovuto più all’inesperienza che ad una vera e propria pecca, può contare un carattere da leader ed uno spiccato senso “vocale” nel chiamare la palla, anche se tuttavia sono proprio gli spioventi in area piccola l’aspetto su cui il “Gigante di Nizza” dovrà lavorare nei prossimi mesi. I margini di miglioramento ci sono e la garanzia per il futuro è la professionalità e la serietà del Lloris calciatore ma soprattutto del Lloris uomo: un ragazzo con la testa sulle spalle, ai limiti della timidezza, che ha conquistato i cuori dei tifosi dello Stade Municipal du Ray.
ORA IN FRANCIA LO VOGLIONO IN NAZIONALE
Il 2006 è l’anno della conferma per Lloris: il 18 marzo, nel match vinto 1-0 contro il Nancy, arriva l’esordio nel calcio professionistico, ovviamente con la maglia dell’ Olympique Gymnaste Club de Nice-Côte d'Azur. Le 5 presenze maturate nell’ultima parte della stagione non fanno che dare la certezza del posto da titolare anche nell’Under 20, sempre allenata da Jean Gallice, che vince il Torneo di Tolone, il più prestigioso della categoria per gli addetti ai lavori e dominato dal 2004 proprio dai padroni di casa: Lloris viene anche qui nominato “Meilleur Gardien” del Festival, proprio come 11 anni prima era successo all’attuale titolare (infortunii a parte) della Nazionale maggiore e del Lione, Gregory Coupet. La stagione che inizia ad Agosto è infine quella della consacrazione: 37 presenze con la maglia degli Aiglon e lo scoppio di una “Lloris-Mania” su tutti i principali media calcistici francesi, da France Football all’Equipe passando per Telefoot ed Onze. L’infortunio a Coupet, gli errori marchiani della riserva Landreau e soprattutto le figure non certo esaltanti rimediate dal tanto quotato in Italia quanto emarginato in Patria (a ragion veduta forse, visto la clamorosa papera contro l’Ucraina) Sebastian Frey, hanno acceso Oltralpe dei veri e propri “movimenti” di tifo: l’opinione pubblica chiede a gran voce l’innesto in Nazionale di Lloris e del portiere del Marsiglia (e miglior portiere del Festival di Tolone 2004) Steve Mandanda, suo concorrente nella selezione Under21. Un urlo impetuoso che non potrà essere ignorato ancora a lungo dal ct Domenech se Le Blues non vorranno rimetterci spesso la pelle per colpa di clamorose papere dei loro estremi difensori.
CONTRATTO IN SCADENZA, IL MILAN E’ IN POLE
Nella prima parte della stagione 2007-08, Lloris ha confermato quanto di buono dimostrato finora, resistendo psicologicamente alla grande anche alla concorrenza di uno dei mostri sacri del calcio francese, l’ex Psg Letizi: ma l’annata di Hugo potrebbe non terminare in Costa Azzurra, visto la corte serrata di diversi club. Già rifiutati gli abboccamenti concreti di Lazio e Lens durante la scorsa estate, l’ultimo club ad incassare il secco “no” di Lloris è stato il Bordeaux: ma nel frattempo Lione e soprattutto Milan stanno lavorando seriamente sul numero 1 de ”Le Gym", ingolosite dal contratto in scadenza 30 giugno 2009 che ne dimezza la valutazione. Da escludere, vista la serietà del ragazzo e lo splendido rapporto che lo lega al club dell’Aquila da ormai oltre un decennio, lo sgarbo di una partenza a parametro zero: tuttavia la richiesta del Nizza non può oggettivamente andare oltre i 7-8 milioni di euro. Un prezzo fortemente scontato, visto l’ottimo abbinamento presente-futuro che Lloris può garantire al suo prossimo club: ecco perché proprio il Milan, alle prese con la crisi di Dida e un rinnovamento dell’età media, sembra essere convinto a puntare sul giocatore già nella sessione di mercato di questo mese. Si dice che Ariedo Braida, direttore generale rossonero, sia innamorato del portierone della Costa Azzurra: in fondo, Nizza-Milano sono appena 320 km, e poi, caro Hugo, non dovresti cambiare neanche i colori della maglia.
|
